Happy 2009!
I’ve welcomed in the new year with a cold, and thinking about that got me thinking about the myriad different ways in which native speakers express themselves.
If someone asked me how I was feeling, I could tell them about my cold in one of half a dozen different ways.
I could go for the no-frills factual approach and simply reply: “I’ve got/I have a cold”
Or, depending on my relationship with the enquirer, I could add an adjective to spice things up a little: “I’ve got a slight/heavy/stinking/streaming/rotton/bastard of a cold.”
Or (being female) I could add a little dig at men by saying: “I’ve got a slight cold…but at least it’s not man flu!” (thus succinctly expressing the widely-held female viewpoint that men never think they have the common cold, but always complain of being stricken down by flu).
Alternatively, I could avoid the word ‘cold’ entirely and say “I’m a bit under the weather” or “a bit below par” or “a bit poorly”.
Or I could just describe my symptoms, by replying: “Oh, I’m a bit bunged up” or “Oh, my nose is a bit blocked at the moment” or something similar.
The reason I’m talking about this at all is that it illustrates just how many different ways native speakers can express essentially the same concept without even thinking about it. And, as a language student, I need to keep that in mind when I’m trying to express myself in Italian.
Many language students get hung up on trying to speak sentences exactly as they’ve been taught to say them by books or teachers. It’s a sure-fire way of sounding stilted and unnatural because native speakers simply don’t say things exactly the same way every single time they say them.
Learning any language by rote is doomed to fail because that’s simply not how native speakers learned the language as children. When you’re a child you begin by simply mimicking what you hear around you, and over time you develop an intuitive feel for what sounds right and what sounds wrong. Adult learners need to try to master a foreign language in the same way, starting off with mimicry and then developing that natural ‘feel’ for the language.
However, if you’re learning English and you’re not yet ready to take off the training wheels, I’ve found a great website for you (especially if you want to speak English with an American accent.) The website is called 365 ESL Short Stories, and it not only contains the 365 short stories of the title (each with an audio file and full transcript) but also has another section called Practice Speaking English with Intelligent Robots which provides students with multiple conversations covering many every-day scenarios. This is a really excellent resource, and I’m a little envious that I haven’t found anything similar for us students of Italian!
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Buon capodanno!
Ho accolto il nuovo anno con un raffreddore, e pensandoci mi ha fatto cogitare sui modi diversi in cui i nativi si esprimono.
Se qualcuno mi chieda come mi sento, potrei rispondere in molti modi differenti.
Per esempio, potrei semplicemente dire: “Ho un raffreddore!”
O, potrei aggiungere un aggettivo: “Ho un raffreddore mite/forte/puzzolente/con naso che cola ecc ecc.
O (essendo femminile) potrei tirare una frecciatina agli uomino, dicendo: “Ho un piccolo raffreddore, ma almeno non ho un ‘man flu’.” (Così esprimendo succintamente il diffuso femminile punto di visto che gli uomini non hanno mai un semplice raffreddore, ma hanno sempre l’influenza).
Come alternativa, potrei evitare completamente la parola ‘raffreddore’, e dire “Non mi sento un granché” o “non mi sento molto bene” ecc ecc.
O potrei semplicemente descrivere i miei sintomi così: “il naso sto bloccato” ecc.
I nativi esprimersi in modi diversi senza pensandoci, e come una studentessa della lingua, devo tenere questa cosa a mente quando sto provando a esprimermi in italiano.
Molti studenti provano a parlare le frasi in una maniera identica a quella che i i libri o gli insegnanti hanno prescritto. É un modo garantito di rendere il linguaggio dello studento artificioso ed innaturale, perché i nativi semplicemente non parlano così, e non si esprimono ogni volta nella stessa maniera.
Imparare una lingua meccanicamente è destinato ad affondare perché i nativi non hanno imparato la lingua così da bambini. Quando si è un bambino, si comincia con imitare le parole che si sente, e col tempo si sviluppa una facilità intuitiva per le frasi che sembrano giuste, e quelle che sembrano sbagliate. Gli allievi adulti devono provare a fare così, cominciando con la mimica e poi sviluppando quello talento per la lingua.
Comunque, se state imparando inglese e non vi sentite ancora in grado di togliere le rotelle, ho trovato un sito meraviglioso per voi (sopratutto se vi piace parlare inglese con un accento americano). Il sito si chiama 365 ESL Short Stories, e non solo contiene le 365 storie del titolo (ognuno con un file audio ed una trascrizione completa) ma anche ha una sezione che si chiama Practice Speaking English with Intelligent Robots, che contiene molte conversazioni sul diversi soggetti. Questa è veramente una risorsa fantastica, e mi sento un po’ invidia che non ho ancora trovato un sito simile per noi studenti d’italiano!
Benvenuti and Welcome!
Hi everyone, and welcome to my bi-lingual English Italian blog! Here you will find every post written firstly in English and then (badly!) in Italian. I welcome all your suggestions, comments, emails and (above all) your corrections!
Ciao a tutti, e benvenuti al mio blog inglese italiano! Qui troverete ogni post scritto in inglese, poi in italiano (malissimo!). Accolgo tutti i vostri suggerimenti, commenti, email e (soprattutto) le vostre correzioni!
giovedì 1 gennaio 2009
Happy 2009 - and musings on colds, mimicry, rote learning and intelligent robots!
Pubblicato da Jane alle 12:09
Etichette: 365 ESL Short Stories, language robots
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